Dovevate vedere che faccia hanno fatto non appena mi hanno vista!
Neanche fossero stati allo ZOO.
Qualcuno, tra le risate e lo stupore, ha persino avuto paura di me!
Comunque sia, dopo lo scompiglio generale, si sono messi tutti a disegnare di buona lena (anche la ragazza che aveva paura), chi a matita, chi con il gessetto ed altri usando penna ed acquerello.
In silenzio.
Si sentivano solo il fruscio delle mie penne e dei loro strumenti.
Ho capito subito che la cosa era seria (quasi), ed ho cercato di fare del mio meglio stando il più ferma possibile.
Anche se a volte non è stato facile, soprattutto con quegli sguardi addosso e con quei commenti scontati su noi pennute ovaiole…
Ad un certo punto, una signora di nome Margherita, mi ha addirittura appioppato un nome (come se non avessi già uno): Diva.
Ammetto che non mi è dispiaciuto, mi poteva andare sicuramente peggio.
Due ore sono scivolate via così.
Alla fine hanno fatto un buon lavoro, ed è stato emozionante vedermi dipinta, disegnata e acquerellata, in modi completamente diversi.
Eppure ero sempre io.
A volte ci penso… tra un uovo e l’altro mi piacerebbe tornare sotto i loro attenti sguardi.